Un film di Gianluca D’Elia
Durata: 10 minuti
Genere: Documentario | Informazione | Arte
Durata: 10 minuti
Genere: Documentario | Informazione | Arte
Nel cuore di Venezia, tra le sale storiche della Fondazione Bevilacqua La Masa, prende forma un incontro intimo e visionario con il maestro russo Andrey Esionov. Il documentario, trasmesso su Sky Arte, racconta la prima mostra personale dell’artista in Italia: Strangers. Attraverso la lente della sua pittura – dominata dalla tecnica fluida e potente dell’acquerello – si dipana un viaggio nella memoria, nella contemporaneità e nei volti di una Russia in trasformazione. Il film offre uno sguardo ravvicinato al processo creativo di Esionov, alla sua filosofia artistica e alla capacità di trasformare lo sguardo quotidiano in racconto pittorico. Un dialogo tra culture, tra Venezia e Mosca, tra tradizione e modernità.











Ci sono progetti che arrivano all’improvviso, come certe onde che ti sorprendono mentre sei a riva. Il documentario Andrey Esionov. Stranger è stato uno di questi. Una telefonata, una proposta, e poco dopo mi trovavo a camminare per le calli di Venezia con la macchina da presa in spalla, dentro una mostra ancora vuota, ancora da allestire, nella splendida sede della Fondazione Bevilacqua La Masa, in Piazza San Marco.
Il protagonista era Andrey Esionov, artista russo dalla personalità magnetica, accademico dell’Accademia Russa delle Arti e onorario di quella del Disegno di Firenze. Un uomo che ha fatto dell’acquerello – una tecnica spesso considerata minore – il centro pulsante della sua ricerca pittorica. L’obiettivo del documentario era semplice solo in apparenza: raccontare la sua arte, il suo sguardo, la sua Venezia. Ma come si racconta un artista che vede il mondo come se fosse sempre immerso in un sogno liquido?
Ho deciso di costruire un documentario che fosse visivo prima di tutto. Senza voce narrante, lasciando parlare le immagini, le opere e i volti. Il punto di partenza è stato il confronto con Esionov stesso: l’ho intervistato a lungo, in un dialogo sospeso tra russo e italiano, cercando di entrare nel cuore della sua visione. Il modo in cui osserva le persone – estranei, appunto, “strangers” – è radicale: non giudica, non definisce. Trasforma.
Le sue opere, esposte a Venezia, erano un’ode silenziosa al passaggio umano. Ritratti di sconosciuti, ma anche di figure iconiche della cultura russa: cosmonauti, scrittori, registi, scacchisti. Tutti attraversati da uno stesso sguardo malinconico, sospeso, a tratti surreale. Per questo ho scelto di filmarli come fossero presenze vive: dettagli ravvicinati, movimenti lenti, giochi di luce che ricordassero l’acqua e il tempo.
Le riprese sono avvenute in più giornate: abbiamo lavorato all’interno della mostra, ma anche nei silenzi della laguna, nei riflessi dei canali, nei vuoti del mattino veneziano. L’idea era quella di creare un parallelismo tra l’acqua e l’acquerello, tra Venezia e la visione di Esionov.
La sfida più grande è stata quella di trovare un equilibrio tra l’intimità del ritratto e l’apertura verso il pubblico. Non volevo un film celebrativo, ma un piccolo viaggio poetico dentro la sua sensibilità. Ho curato personalmente la regia e lo stile visivo, cercando sempre un tono sospeso, delicato, quasi musicale.
Andrey Esionov. Stranger è andato in onda su Sky Arte sabato 12 ottobre in prima serata. È stato emozionante vedere il mio lavoro condiviso con un pubblico così ampio, ma ancora più emozionante è stato realizzarlo. Perché ogni volta che racconti un artista, racconti anche un pezzo di te.
